Chirurgia Maxillo-facciale e gnatologia

Chirurgia Maxillo-facciale e gnatologia

Che cos'è la Chirurgia maxillo-facciale?
La chirurgia maxillo-facciale è la specialità medico-chirurgica, che partendo dalla diagnosi delle patologie del massiccio facciale, tratta i traumi, tumori malformazioni e difetti che riguardano gli aspetti funzionali ed estetici dei tessuti duri e molli della regione orale e maxillo-facciale.
Di cosa si occupa il Chirurgo maxillo-facciale?
Il chirurgo maxillo-facciale si occupa dei pazienti che presentano condizioni quali dolore facciale e malocclusione, che hanno subito un trauma al viso, soffrono di un tumore o di cisti dell’osso mascellare, oppure presentano condizioni patologiche funzionali o estetiche dell’area maxillo-facciale.

La disfunzione temporo-mandibolare

L’articolazione temporo-mandibolare, il piccolo giunto che connette la mandibola al cranio ed è correlato ai muscoli masticatori, consente i movimenti mandibolari durante la masticazione, la deglutizione o mentre si parla. I disturbi di questa articolazione sono relativamente comuni e presentano una varietà di sintomi: “click” (scatto) durante la masticazione o alla fine di uno sbadiglio, l’impressione di non riuscire a chiudere o ad aprire del tutto la bocca o farlo provando dolore, mal d’orecchi, mal di testa. Alcuni autori ritengono che circa il 60-70% della popolazione presenti almeno un segno di sofferenza dei muscoli masticatori o dell’articolazione temporo-mandibolare.

La causa di questa disfunzione determina il tipo di trattamento indicato. Tra le cause del disturbo troviamo l’artrite, ma la condizione può essere sia la conseguenza di un trauma, sia dell’eccessivo contatto dei denti dovuto all’abitudine di digrignarli (bruxismo), soprattutto durante la notte. Un’altra causa molto comune riguarda lo spostamento o la dislocazione del disco presente tra la mascella e la cavità dell’osso temporale: la sua dislocazione produce il tipico “click”, lo scatto che accompagna il movimento di chiusura e apertura della bocca, il quale a sua volta può però essere segno di una lassità dei legamenti congenita o acquisita. Nel disco si può anche sviluppare una perforazione, che durante il movimento produce un suono tipico. Altre condizioni di origine traumatica o l’artrite reumatoide possono spingere le parti dell’articolazione a fondersi, impedendo il corretto movimento mandibolare.

Lo stress provocato da un eccessivo e prolungato contatto dei denti tra di loro, come per esempio avviene nel bruxismo, può produrre nei muscoli mandibolari un dolore molto simile a quello provocato dalla disfunzione temporo-mandibolare. Talvolta, i pazienti presentano invece una combinazione di problemi muscolari e articolari, non a caso la diagnosi di una disfunzione temporo-mandibolare può essere complessa e richiedere diverse procedure diagnostiche.

Il trattamento di questa disfunzione varia dalle cure odontoiatriche conservative all’applicazione di placche occlusali per decomprimere e ridistribuire i carichi a livello intra-articolare, alla più complessa chirurgia, che si rende necessaria in presenza di un evidente danno articolare o quando il trattamento non chirurgico non ha avuto successo. La chirurgia può svolgersi in artroscopia con un metodo identico a quello che si usa in ortopedia per ispezionare e trattare le articolazioni più grandi come il ginocchio, oppure la riparazione del tessuto danneggiato avviene con un approccio chirurgico diretto.

La chirurgia ortognatica serve a correggere un’ampia gamma di irregolarità scheletriche e dentali da moderate a importanti e a risolvere i relativi problemi funzionali, anche se produce vistosi miglioramenti sul piano estetico. Le più comuni malformazioni dentofacciali comprendono: (a) il morso aperto (open bite); (b) la protrusione della mandibola o progratia; e (c) la retrazione della mandibola o retrognatia.

Da questo tipo di chirurgia possono trarre beneficio i pazienti che presentano un’occlusione impropria quale risultato del disallineamento dei denti - in genere risolto dal trattamento ortodontico - o delle ossa mascellari superiori e inferiori, che può invece essere trattato solo dalla chirurgica ortognatica, la specialità chirurgica in grado di riposizionare del tutto o in parte le ossa mascellari e la guancia. Il trattamento completo comprende spesso anche l’ortodonzia prima e dopo la chirurgia ortognatica, e può protrarsi per più anni. Tra le indicazioni per la chirurgia ortognatica troviamo la difficoltà di masticazione e deglutizione, il dolore temporo-mandibolare cronico, anche associato a mal di testa, l’usura patologica dei denti, il morso aperto, un trauma facciale o un difetto congenito, la retrazione della guancia, la protrusione della mandibola, la respirazione cronica dalla bocca e l’aridità associata, e l’apnea notturna.